Trasformare la crisi in opportunità

 CoWorking Pro Loco Castelfranci

Quello che abbiamo appena salutato è stato un anno certamente indimenticabile, un anno da sopravvissuti, infinito, dove

il tempo sembrava non passare mai. Il respiro del mondo sta rallentando, ci stiamo fermando. Quante volte abbiamo sperato che la fine di questa pandemia fosse vicina, quante volte ci siamo andati vicini per poi ritrovarsi ancora dentro, ancora fermi e spaventati. Riusciremo mai a dimenticare le immagini di Bergamo, quei camion militari pieni di bare? Come potremmo dimenticare le migliaia di persone che ci hanno lasciato (74 mila morti ad oggi). Non potremo e, in verità, dobbiamo imporci di ricordare. Se da una parte la vita deve andare avanti e non può fermarsi mai, dall’altra questa fase storica non può non lasciarci indifferenti.  Questo lungo anno che non dimenticheremo mai ha enfatizzato tante questioni sulle quali dovremmo soffermarci.
Quanto vale la libertà?
Che rapporto c’è tra la libertà individuale e la saluta pubblica?
Come affronteremo la crisi economica post-Covid?
Siamo pronti a metterci in discussione, tutti, per costruire un futuro più umano e meno intollerante e litigioso?
Come esseri umani non possiamo esimerci da una profonda riflessione sulle tematiche sociali, economiche e politiche alle quali dovranno seguire necessariamente delle scelte più condivisibili possibili. Dobbiamo assolutamente imparare a lavorare con gli altri, a mettere da parte i nostri sterili egoismi perché una delle lezioni più forti che abbiamo ricevuto da questa vicenda è proprio questa, non ci si salva da soli al massimo, così, la barca affonda. La vita deve andare avanti ma non a qualsiasi costo, se per costo da pagare intendiamo la distruzione della società civile. La vita deve tornare ad essere sacra e la comunità deve tornare il centro propulsore delle nostre realtà.
Ciò che conta non è semplicemente non fermarsi ma cambiare il modo di approcciare alla vita, cambiare quello che non va nella nostra amata terra. Per resistere alle tragedie e alle sfortune bisogna sapersi reinventare e cogliere le opportunità che le crisi generano. Ogni crisi, infatti, rappresenta sempre un bivio. Tutto quello che abbiamo percepito come errato, come sbagliato, va assolutamente modificato in meglio. Il 2021 deve essere la nostra chance, la nostra nuova via. Dobbiamo tracciare un nuovo percorso per tutto il nostro territorio, eliminare i provincialismi e ragionare come se fossimo una sola comunità. L’Irpinia deve darsi un progetto che miri a ripopolare i propri centri, borghi e cittadine adesso e non aspettare ancora. Il futuro è oggi, si costruisce oggi.  Non è impossibile trasformare i nostri paesi, renderli più efficienti e gradevoli.  Il covid ha dimostrato che la “città” intesa come un insieme di masse indistinte stipate in piccoli appartamenti e costretti a correre sempre non può funziona. Questo genere di vita crea disomogeneità che a lungo andare distruggono il tessuto sociale delle stesse. 
La nostra terra vive già nell’epoca del distanziamento sociale, è arrivato l’ora di sfruttare a nostro vantaggio le difficoltà e renderle opportunità.
In foto mostriamo la nuova disposizione della Biblioteca che pian piano stiamo costruendo grazie alle donazioni delle persone del nostro piccolo borgo.
La sala è pensata per consultare i libri che sono a disposizione di tutti.

Che cosa stupenda avere un luogo dove persone differenti, con culture e appartenenze differenti possono incontrarsi, comunicare fra loro.
Parole quali Smart-working, Co-working stanno prepotentemente prendendosi la scena e noi non possiamo fermarci ad usarle nel parlato, dobbiamo trasformarle in realtà. Il lockdown della scorsa primavera e quello soft che stiamo vivendo sta delineando un cambiamento epocale nella vita quotidiana di ogni singolo individuo.  
La pandemia ha creato una frattura sociale, ha accentuato la separazione tra le persone, abbattendo il concetto di collettività e dando spazio all’individualismo. Video chiamate, call, chat, sono i nuovi strumenti con i quali stiamo tentando di far sopravvivere la socialità. Non possiamo arrenderci a questa nuova realtà, dobbiamo usare tutte le nostre qualità per ridefinire la socialità, quella fisica e reale. La nostra biblioteca aspira ad essere un luogo dove le persone possono ritrovarsi, interfacciarsi tra di loro, scambiarsi idee, utilizzare ciascuno le proprie competenze per realizzare un progetto che abbia un’importanza sociale. È una visione che concepisce lo spazio lavorativo come un modo per entrare in contatto con realtà e luoghi dove far convergere competenze e talenti per favorire la creatività, l’interazione sociale e la collaborazione di cui le aziende hanno bisogno per prosperare. Un luogo aperto a tutti, un luogo che sia di tutti e che funga da centro attrattivo non solo per la nostra comunità ma anche per i paesi limitrofi. Ripetiamo insieme, questo 2020 ci ha mostrato che da soli siamo poca cosa, sempre in balia del fato, destino o provvidenza ma come comunità, come gruppo, come uomini che lavorano schiena contro schiena siamo forti, capaci di grandi cose e di superare le sfide e le difficoltà che il destino ci pone innanzi.
Con questo spirito proattivo vi auguriamo un felice anno nuovo, convinti che il 2021 sarà un anno migliore. Insieme possiamo ricreare un’Irpinia migliore, insieme possiamo smetterla di piangerci addosso e restituire la giusta dignità a questa magnifica terra troppe volte derisa.
Questa foto vuole essere un messaggio di speranza, un invito a non mollare e non disperare ma soprattutto a tenere vivo il concetto di comunità, dello stare insieme.

Il nostro è un invito, un augurio e una speranza.